Il 28 febbraio scorso, il filosofo e psicoanalista Umberto Galimberti ha rilasciato un’intervista diffusa su You Tube da Feltrinelli Editore, nella quale proponeva alcune interessanti riflessioni rispetto a quanto stava succedendo all’interno delle famiglie, in seguito all’emergenza sanitaria da Covid-19. In estrema sintesi egli sosteneva che il tempo dell’isolamento poteva essere un’importante occasione per fermarsi a pensare. Nel suo stile diretto e senza troppi preamboli, suggeriva ai genitori di “approfittare della disgrazia per crescere e far crescere i nostri figli”.
Riascoltando l’intervista a distanza di tempo in piena fase 2, caratterizzata da nuove preoccupazioni da affrontare sia per gli adulti che per i bambini/ragazzi, è importante domandarsi se quel periodo è stato realmente un’opportunità per crescere, se è stato ed è possibile trattenere qualcosa di quei mesi di lockdown, se questa pagina nera della storia del XXI secolo, oltre a renderci, aimè protagonisti, ci ha aiutato come genitori e figli a trovare nuovi modi di stare insieme?
Ho pensato di trovare insieme a voi la risposta a queste domande, proponendo a chi mi sta leggendo un gioco da fare tra genitori e figli (che può essere proposto dagli 8 anni in su), tra amici o in coppia o anche da soli. Si chiede a ciascun soggetto coinvolto nel gioco di scegliere un oggetto che rappresenti il periodo di isolamento per l’emergenza da coronavirus. Una volta individuato l’oggetto, inizia lo scambio tra genitori e figli o nella coppia, sollecitati da queste tre domande:
– perché ho scelto quest’oggetto? Ad esso sono legati ricordi, immagini, emozioni belle oppure no?
– il papà/la mamma (nel caso in cui il gioco si svolga in famiglia) devono provare a spiegare perché il figlio/a ha scelto proprio quell’oggetto; allo stesso modo, il figlio/a deve spiegare perché il genitore ha fatto quella scelta
– finita l’emergenza, questo oggetto lo metterò da parte, lo eliminerò o lo utilizzerò ancora?
Un altro gioco da fare con ragazzi più grandi (scuola secondaria di I grado) e con i genitori, potrebbe essere quello di pensare ad un momento o ad una situazione particolarmente bella e ad un momento o un’esperienza difficile del periodo di chiusura totale. Il ragazzo/a scriverà entrambi i momenti su un foglietto che terrà nascosto. I genitori dovranno indovinare cosa il figlio/a ha scritto. Insieme poi ci si potrebbe far guidare da queste domande per pensare insieme:
– sono due momenti che avete condiviso in famiglia oppure no?
– vorreste ripetere ancora il momento bello?
– come avete affrontato il momento difficile?
Chi di voi lo desidera può scriverci, raccontandoci se siete riusciti a fare il gioco, se è stato utile, se i bambini/ragazzi si sono resi disponibili oppure no, se è stata un’occasione per pensare insieme a quanto è successo oppure no.
E noi nel prossimo post vi racconteremo l’esito che hanno avuto queste stesse attività, quando le abbiamo proposte a genitori e figli di scuola primaria e secondaria durante alcuni webinar che abbiamo realizzato nel mese di maggio, sul tema Genitori e figli al tempo del Covid-19.
A presto!