Perché?
Quando un bambino manifesta difficoltà nel comportamento a casa o a scuola, oppure nel rendimento scolastico, è opportuno non far trascorrere troppo tempo nell’attesa che la maturazione attivi in modo automatico un miglioramento. Molti genitori si spaventano perché pensano che il proprio figlio abbia dei “problemi” e possa essere un bambino differente dagli altri, senza capire che molto spesso è sufficiente consentirgli di esprimere liberamente i suoi pensieri in un clima accogliente e attento, per permettergli di sentirsi più sereno e superare una fase difficile.
Talvolta alcune sedute con il bambino lo fanno sentire al centro di un’attenzione nuova e diversa da quella che gli offrono i genitori e gli insegnanti; aver preso tanto sul serio il suo disagio, che si esprime in comportamenti particolari, da condurlo da una persona che lo mette al centro della sua attenzione, è spesso sufficiente per rassicurarlo.
In questo modo si può dare un nome a ciò che turba il bambino, e mettere in atto gli interventi più opportuni, a casa, a scuola e nelle altre realtà del tempo libero.
Come avviene?
Si tratta di un ciclo che prevede ordinariamente 7 sedute, di 45/60 minuti ciascuna:
- due con i genitori: la prima per definire la richiesta dei genitori e la loro percezione del problema, raccogliere l’anamnesi e spiegare l’intervento che verrà messo in atto; la seconda, al termine della valutazione, per la restituzione dei risultati e la definizione degli interventi opportuni;
- cinque con il bambino: a seconda del motivo della valutazione, vengono svolti colloqui clinici e vengono somministrate prove di tipo cognitivo, di livello scolastico e di personalità.
E dopo?
In base ai risultati della valutazione, vengono proposte diverse possibilità:
– durante l’incontro finale con i genitori, vengono date indicazioni educative concrete;
– qualora ci siano problematiche di natura scolastica, viene proposta una relazione scritta e la possibilità di un incontro con gli insegnanti presso la scuola frequentata dal bambino, alla presenza dei suoi genitori;
– se occorre, vengono proposte ulteriori sedute individuali di sostegno psicologico o di supporto su specifiche abilità. Ad esempio, attività di potenziamento cognitivo, oppure di sviluppo delle capacità di attenzione o di acquisizione di un metodo di studio più efficace.
È importante in ogni caso, attivare un intervento di rete in cui periodicamente le persone coinvolte (i genitori, gli insegnanti, gli specialisti) si incontrino per condividere l’analisi della situazione, la sua evoluzione e le strategie di intervento.